Lina Wertmuller riceve l’Oscar e si dimostra emozionatissima.

La Wertmuller oggi 91enne, non ha mancato di stupire gli spettatori con il suo umorismo.

Ha scherzato sul palco degli Oscar, dove ha ricevuto il premio alla carriera.

Ad attenderla c’erano Isabella Rossellini e Sophia Loren.

“Bisogna cambiare il nome a questa statuetta, perché Oscar? Chiamiamolo con un nome di donna, chiamiamolo Anna”, ha detto la Wertmuller scherzando davanti alle telecamere.

La Wertmuller è riuscita a trasformare l’evento in un momento divertente, scherzando e commentando diversi argomenti.

Mentre riceveva l’Oscar alla carriera, Lina Wertmuller ha parlato con Isabella Rossellini sul palco in viola, e che ha portato la Wertmuller a fare spesso il segno delle corna.

Lina Wertmuller è infatti molto superstiziosa, e il viola ha scatenato la sua reazione.

A presentare il riconoscimento alla prima donna che nel 1976 venne candidata per l’Oscar alla regia, c’erano le colleghe Greta Gerwig e Jane Campion.

“Ti trovo benissimo” ha detto la Loren. “Sono qui per te per salutarti, era tempo che ci vedessimo”.

Nel corso della cerimonia, sono stati premiati anche David Lynch, Geena Davis e Wes Studi.

Un Oscar importante per la Wertmuller con una carriera incredibile fatta di film straordinari e capaci di segnare il mondo del Cinema e della cultura.

L’Oscar sta passando invece in sordina.

La manifestazione infatti, non sembra più attirare quella visibilità di un tempo e, le varie nomination, sono rimaste ai lati delle pagine dei giornali.

Di sicuro però, la notizia dell’Oscar alla Wertmuller è davvero importante, un riconoscimento alla carriera per una delle registe più influenti di sempre, capace di portare il Cinema italiano a livelli altissimi.

Le opere della Wertmuller sono ancora oggi fresche e uniche, in grado di conquistare gli spettatori di ogni tempo e di mostrare come si possa raccontare una storia, violando tutte le regole e gli stilemi del genere.

Un Cinema complesso e crudele, ma anche sincero e privo degli orpelli che caratterizzano molte delle pellicole italiane.

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