Nel caso foste interessati alla lettura di un romanzo che abbia come tema la guerra partigiana, raccontata in maniera autentica, “Una questione privata” di Beppe Fenoglio esercita proprio questo fascino del pragmatico. Pubblicato postumo nell’aprile del 1963 per Garzanti, all’interno del romanzo, la Resistenza diventa un corpo scomposto e raccontato in tutte le sue sfaccettature, vissuta in modo diverso da ogni suo personaggio, tollerata e affrontata “alla propria maniera”, a seconda delle proprie energie fisiche e intellettuali.
Milton è uno dei tanti ragazzi che partecipano alla Resistenza nelle Langhe, giovane studente universitario, amante di libri, cinema e musica. Molto spesso il filo conduttore della guerra partigiana, fatto di pioggia, nebbia color del latte, fango, ponti minati, torrenti di acqua gelata, vento che attraversa i corpi febbricitanti, si interrompe sulle note di “over the rainbow” e sugli occhi intensi e vivaci di “Fulvia splendore”. L’amore di Milton per Fulvia trasforma la sua guerra partigiana in una questione privata, un pensiero folle che diventa incontrollabile e che si impone al di sopra di tutto e tutti, e della vita stessa.
Pensare all’amore in questo frangente storico non è permesso, bisogna dimostrarsi lucidi e razionali, come afferma Ivan, compagno badogliano di Milton: “Sì, è proprio il tempo e il posto di perder la testa per una ragazza. Con la vita e il mestiere che facciamo si va in crisi come niente. Le cose di prima a dopo, a dopo!”. Dunque, bisogna seguire la logica, altrimenti si è perduti per sempre, ma è proprio questo il fascino del romanzo, la guerra partigiana appartiene a ragazzi le cui vite precedenti sono state interrotte dalla guerra, e spesso vengono chiamate a prendere il sopravvento sulla dura esistenza.
Inoltre, questo straordinario lavoro di Beppe Fenoglio è stato portato anche al cinema dai fratelli Paolo e Vittorio Taviani, con protagonista Luca Marinelli.