Piero Angela

Proprio così, la proposta è arrivata a gran voce e con molte adesioni da Il Foglio, che con un appello chiedeva al Capo dello Stato che Piero Angela fosse nominato senatore a vita. Piero Angela in un’intervista realizzata dal Corriere della Sera ha risposto che la politica non fa per lui, che non vorrebbe mai entrare in nessuna gerarchia e che vuole continuare ad occuparsi con soddisfazione del suo lavoro. Ecco cosa ha dichiarato Piero Angela: “grazie, sono lusingatissimo, ma lasciatemi stare, desidero continuare col mio lavoro. Faccio un altro mestiere. Non sono fatto per le gerarchie”. Infatti il divulgatore scientifico ha anche aggiunto che in questo momento è in pausa a Cinecittà, e sta registrando “Speciale Superquark”.

Piero Angela è da sempre concentrato sul suo lavoro, e va avanti con successo dall’inizio degli anni settanta, quando si dedicò alla realizzazione del suo primo programma di divulgazione “Destinazione uomo” nel 1971, e la serie “Quark” a partire dal 1981, poi è la volta di “Superquark”, nel 1995, e di “Ulisse”, nato nel 2000, da un progetto comune di Piero e Alberto Angela.

L’ingrediente di successo consiste nelle metodologie di comunicazione, anche la divulgazione di argomenti complicati deve avvenire utilizzando un linguaggio comprensibile, conciso e che lasci spazio all’umorismo. “L’umorismo è uno dei compagni di strada dell’intelligenza, essere non solo chiari ma anche non-noiosi, pur mantenendo integro il messaggio”. A questo proposito, in un passaggio ripreso da un suo saggio del 1987 “La macchina per pensare” scrive: «Personalmente, mi sono annoiato mortalmente a scuola e sono stato un pessimo studente. Tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l’antico motto latino “ludendo docere”, cioè “insegnare divertendo”».

Nell’intervista al Corriere della Sera gli vengono rivolte domande sulla politica e sul ruolo che essa esercita all’interno delle comunità, e lui risponde sempre con grande razionalità e con senso critico-storico, analizzando con cura gli eventi. Come aveva già dichiarato nel suo libro “A cosa serve la politica?” edito nel 2011, Piero Angela spiega che la politica nei secoli e nei millenni, non ha mai concretamente migliorato le condizioni di vita della gente comune, il suo ruolo è fine a se stesso e non viene praticata per il benessere comune.

La politica, invece, dovrebbe occuparsi di gestire e distribuire bene la ricchezza che nasce da tecnologia ed energia, ovvero che nasce dal sapere e dalla ricerca. Ma dichiara Angela che purtroppo le maggioranze si occupano solo delle loro poltrone e dei loro interessi personali: “Ma se le maggioranze cambiano continuamente, si litiga e si parla solo di legge elettorale, nessun progetto vero diventa possibile”. Un vero progetto politico afferma Piero Angela dovrebbe invece basarsi su innovazione, tecnologia, educazione e valori. Queste sono le parole di un mancato senatore a vita della Repubblica Italiana.

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