Max pezzali si prepara al suo concerto a San Siro, occasione dove ripercorrerà la sua incredibile carriera con grandi classici come “Nord Sud Ovest Est”, “Come mai”, “Sei un mito” e “Una canzone d’amore”, fino ad arrivare ai successi più recenti.
Si tratta di una scuderia di canzoni che hanno fatto la storia di numerose generazioni e che rendono, ancora oggi, Max Pezzali uno dei pezzi da 90 della musica italiana più recente.
Max Parla dell’evento a San Siro, un traguardo incedibile per l’autore:
“In questo momento non lo so nemmeno io. Da qui in poi bisogna organizzare tutto. Sicuramente l’evento di San Siro sarà un modo per cantare tutte le canzoni insieme. Lo vedo come il racconto di una storia che va avanti da diversi anni. Poi non so come verrà modulato il tutto. Immagino che possa aprire la strada a un tour successivo ma è ancora prematuro parlarne.”
“Quello che so è che dovrà essere uno spettacolo all’altezza del prestigio del luogo e della sua grandezza. Certo, non partiamo da zero. Alla fine sono più di 25 anni che siamo in giro a fare tour. Un po’ di esperienza sul campo ce la siamo fatta. Ma è come se fino a ora avessimo giocato in serie A e adesso ci tocca la Champions: non è la stessa cosa.”
Max Pezzali è anche al lavoro sul nuovo album, un progetto che lo sta impegnando moltissimo:
“Vorrei arrivare ad avere selezionato e finito tutti i pezzi che servono entro gennaio o febbraio, per poi potermi concentrare sull’organizzazione e sugli aspetti tecnici del concerto di San Siro.”
Eccolo poi che affronta il suo ultimo singolo, “In questa città”, un pezzo che sta ottenendo un grande successo di pubblico.
“Credo che le canzoni debbano essere soprattutto oneste. Chi scrive non deve avere filtri o sovrastrutture. Ho voluto raccontare, per immagini, la mia vita reale, che si divide tra Pavia e Roma. E volevo raccontare come, nonostante la fatica immensa di vivere in una città così immensa, Roma sappia sempre come farsi amare. E’ per me, che arrivo da fuori, è stato più facile che per uno che a Roma ci è nato e quindi non ha quel distacco necessario per apprezzare certe cose.”